Definizione di stress
La vita di tutti i giorni è intrisa di momenti che mettono alla prova la nostra capacità di adattamento agli eventi che siamo costretti a vedere ed affrontare. Il nostro sistema nervoso pur avendo una straordinaria capacità di adattamento è sottoposto ad una serie di stimoli che fino a qualche anno fa erano inimmaginabili e che ormai fanno parte del quotidiano della maggior parte dei paesi più ricchi.
Immaginate come erano i trasporti un centinaio di anni fa: ci si muoveva a piedi o utilizzando i cavalli, il mezzo più comodo era il calesse o il carro fino a quando sono comparse le prime autovetture; tutti mezzi che si muovevano con una certa lentezza. Consideriamo il livello di concentrazione necessario per spostarsi e il tipo di stimoli che raggiungevano il sistema nervoso delle persone dell’epoca. Paragoniamolo ora a ciò che forse tutti noi abbiamo visto o fatto almeno una volta e cioè guidare a 180 Km orari parlando al cellulare senza auricolare con parenti o collaboratori mentre magari tentiamo pure di prendere appunti. Al di là del fatto che questo sia un comportamento giustamente sanzionabile dal codice della strada rendiamoci conto di che differenza di stimoli raggiungono il sistema nervoso in un viaggio fatto in questo modo in confronto alle sollecitazioni cui erano sottoposti i viaggiatori del secolo scorso. C’è stato questo cambiamento nel giro di un secolo, ma l’evoluzione anatomica e fisiologica di una specie vivente richiede migliaia di anni per manifestarsi. Quindi anche se avessimo la fortuna di vivere una vita idilliaca e perfetta rispondente a tutte le nostre aspettative saremmo comunque stressati.
Qualcuno considera che questo sia il prezzo da pagare al benessere che si è potuto raggiungere.
Tutti noi abbiamo sentito parlare almeno una volta di stress, in effetti si tratta di una parola molto utilizzata nel quotidiano e dai media. Siamo sicuri di aver realmente capito di cosa si tratta?
L’uso comune lega questo termine alla stanchezza data dalla routine quotidiana, al fatto che una persona si alza presto al mattino da tanto tempo e ha la giornata piena di commissioni da fare, fatiche da sopportare e appuntamenti da rispettare. Qualcuno riesce a legarlo al rischio fisico che una persona affronta quotidianamente nel proprio lavoro o per piacere.
Il sentir comune su questo argomento generalmente si ferma qui.
L’interazione o il disaccordo tra le opportunità e le richieste dell’ambiente, i bisogni e le capacità nonché le aspettative dell’individuo suscitano delle reazioni.
Quando i bisogni non sono soddisfatti o quando le capacità sono utilizzate troppo o troppo poco, l’organismo reagisce con vari meccanismi patogeni.
Dal punto di vista evolutivo la reazione fisiologica allo stress agisce fondamentalmente come stimolo alla sopravvivenza per sé e alla prosecuzione della specie. Non a caso gli effetti di uno stress prolungato si manifestano principalmente sul sistema immunitario e sulla sfera sessuale come a segnalare che se l’individuo non sarà capace di superare la situazione stressante non avrà la possibilità di sopravvivere ed avere discendenza sufficientemente forte per sopravvivere.
La psico – neuro – endocrino – immunologia sta definendo in questi anni con sempre maggior precisione quali siano gli effetti dello stress sul nostro sistema giungendo alla conclusione che essi non hanno uno o più bersagli definiti ma che tutto il sistema viene alterato, nella sua struttura e funzione, dagli agenti stressanti (stressors).
Il corpo distribuisce gli effetti dello stress su:
- sistema nervoso centrale
- sistema muscolo scheletrico (con fascia e tessuti molli)
- sistema endocrino
- sistema immunitario
- sistema cardiovascolare
Ciò che rende tutto questo estremamente complesso è che qualunque evento può essere un agente stressante, pur diventando tale solo nella mente della persona che lo percepisce. Quindi uno stesso evento accaduto a dieci persone distinte produrrà dieci effetti differenti e magari solo per alcuni attiverà una reazione psicologico fisiologica di stress.
Il concetto di stress negli ultimi decenni è stato rielaborato per la necessità di integrare gli aspetti strettamente organici e fisiologici a quelli legati alla valutazione cognitiva.
Le varie discipline che studiano l’uomo arrivano per vie diverse ad affermare tutte la stessa cosa: la filosofia, la psicologia, la PNEI, e la fisica concludono tutte che la realtà (in questo caso lo stress) non è un entità oggettiva, ma è quella che ciascuno di noi elabora in risposta alle sollecitazioni dell’ambiente.
Per questo motivo la gestione dello stress non può essere demandata a psicofarmaci o rimedi naturali che agiscono come neuro modulatori, poiché la reazione allo stress e le sue conseguenze sulla salute sono assolutamente individuali e colgono aspetti psichici oltre a quelli biochimici.
In questi ultimi anni, la Medicina e la psico neuro endocrino immunologia (di seguito PNEI) hanno preso coscienza dell’influenza dello stress e del nostro sistema di vita sull’equilibrio del sistema nervoso con ricadute a cascata su tutto il resto dell’organismo e delle sue funzioni.
Incominciamo in sintesi a riassumere le caratteristiche del sistema nervoso autonomo.
Il sistema nervoso autonomo rappresenta sul piano fisico una delle applicazioni del principio universale di polarità: esso viene normalmente suddiviso in ortosimpatico, deputato alla attivazione delle energie di attacco e difesa, e parasimpatico con il preciso compito di ristabilire l’equilibrio successivamente all’attivazione delle energie di attacco e difesa con l’effetto di permettere il recupero delle energie psicofisiche.
I due sistemi hanno funzioni fisiologiche antagoniste sulla maggior parte dei visceri.
Effetti del sistema ortosimpatico:
Effetti del sistema parasimpatico:
Un perfetto rapporto di armonia tra i due sistemi mantiene la persona ad un livello di benessere notevole. Ma in presenza di un evento stressante sia esso realmente “pericoloso” per il sistema di auto conservazione dell’individuo, sia esso generato da una profonda elaborazione individuale percepibile esclusivamente all’individuo stesso che lo fa ritenere di essere in una situazione “pericolosa” per lui ad un qualche livello, la reazione attiverà con l’ortosimpatico la reazione di fuga o combattimento, con conseguente messa in atto di tutte le reazioni elencate in precedenza.
Fisiologia dello Stress
Ecco in sintesi quali sono le reazioni dell’organismo sottoposto ad un evento stressante:
Fase di allarme: attivazione del sistema ortosimpatico e attivazione dell’asse ipotalamo – ipofisi – surrene con produzione di ormoni corticosteroidi e catecolamine da parte della corteccia e della parte midollare delle ghiandole surrenali (cortisolo, adrenalina – noradrenalina, dopamina).
Fase di resistenza: sovrapproduzione di cortisolo, depressione delle difese immunitarie, la tiroide sopperisce a questo surplus di attivazione endocrina.
Fase di esaurimento: della surrenale e del timo. Blocco asse ormonale che governa la sessualità (ipotalamo – ipofisi – gonadi). Oltre ai soliti assi endocrini (cortisolo, adrenalina, noradrenalina), l’ipofisi produce oppioidi endogeni (beta endorfine) che insieme alla serotonina contrastano, nei fasci nervosi ascendenti del midollo spinale, la corsa dei messaggeri del dolore ma solo per un limitato periodo di tempo. Se la situazione perdura, questa iperattivazione del sistema endocrino conduce a ottundimento mentale, grande stanchezza e perdita di appetito, depressione. E’ interessante notare come esperimenti condotti su cani sottoposti a scariche elettriche alle quali non potevano sfuggire hanno evidenziato che ad un certo punto smettevano di evitare le scariche anche quando era possibile farlo.
Si tratta del fenomeno dell’impotenza appresa, tipico della fase di esaurimento da stress: anche negli esseri umani la depressione si sviluppa quando non vediamo una via di uscita.
Le possibili reazioni ad un fattore di stress sono la fuga o il combattimento. Nei rettili e nei mammiferi oltre a queste due c’è sempre una reazione di irrigidimento (ultima strategia di sopravvivenza) e uno stato alterato (fuori controllo cosciente) in cui anche l’uomo non prova dolore. Quando le reazioni di lotta e fuga sono ostacolate, l’organismo entra in una fase di contrazione: le energie anziché verso la lotta o fuga vengono amplificate e legate al sistema nervoso in uno stato emotivo e ansioso, diverso a seconda che la frustrazione dell’azione si riferisca alla lotta, nel qual caso la reazione emotiva sarà di rabbia, o che la frustrazione si riferisca alla fuga, nel qual caso subentrerà un senso di impotenza.
In entrambi i casi, se si riesce a scaricare questa tensione energetica con lotta o fuga, il trauma non si verifica. Ma se la reazione continua senza sbocchi, il sistema nervoso viene sopraffatto con conseguente irrigidimento e collasso: l’energia congelata riamane nei tessuti sotto forma di terrore, rabbia ed impotenza.
Quindi, nell’uomo il trauma si verifica a causa dell’avvio di un ciclo istintivo cui non è stato consentito di concludersi.
L’evoluzione ci ha dotati di un sistema nervoso che ci rende vivi,vitali e pieni di energia quando subiamo e affrontiamo con successo una minaccia, per cui il nostro benessere fisico ed emotivo ne risulta migliorato, ma oggi la nostra sopravvivenza dipende più dalla nostra capacità di pensare che dall’essere in grado di reagire fisicamente.
Oggi lo stress non è più legato alla sopravvivenza individuale ma al nostro programma di attaccamento – perdita, cioè alla necessità di accettare il fatto che la vita comporta una serie ininterrotta di separazioni, perdite e distacchi legati alle nostre affettività e alla nostra concezione e conduzione pratica dell’esistenza secondo elaborazione emozionale e cognitiva.
Oggi si parla anche di stress non cognitivi, cioè non riconosciuti dal sistema nervoso, quali virus, inquinamento,cibi: su questi bisogna agire prima che sugli aspetti di vita personale.
Malattie da Stress
Malattie legate a indebolimento delle difese immunitarie:
- Frequenti raffreddori - Rinite allergica - Asma bronchiale e Allergie varie
- Frequenti malattie influenzali e persistenti febbricole
- Manifestazioni cutanee, come acne e psoriasi
- Tendenza alla formazione di ulcerette nel cavo orale - Ulcera gastrica e duodenale
- Frequenti e fastidiose infezioni, quali cistite, uretrite, annessite, vaginite, bronchite, stomatite, ecc. - Mononucleosi infettiva - Herpes labiale - Herpes genitale.
Altre malattie che possono essere espressione dello stress:
- Ipertensione arteriosa - Emicrania - Cefalea muscolo tensiva
- Mal di schiena - Tachicardia - Frequenti extrasistole - Colite spastica
- Stitichezza ostinata - Obesità - Diabete - Artrosi.
Alterazioni Funzionali (reversibili) provocate da Stress Acuto e Cronico
Aumento delle funzioni di:
- Sistema Nervoso Vegetativo Ortosimpatico
- Surrene - Tiroide - Metabolismo del glucosio, insulina, trigliceridi e colesterolo
- Endorfine e soglia del dolore nello stress acuto
- Endorfine e soglia del dolore nello stress cronico - Apparato cardiocircolatorio
- Apparato muscolo scheletrico
- Sensibilità esterocettiva (Vista, Udito, Olfatto, Gusto) – Prolattina
- Processi catabolici e malattie cronico degenerative.
Diminuzione delle funzioni di:
- Sistema Nervoso Vegetativo Parasimpatico - Apparato digerente
- Apparato respiratorio – Apparato tegumentario
- Sistema immunitario - Ormone della crescita e Melatonina
- Ormoni maschili e femminili - Fertilità - Processi anabolici e della ricarica energetica.
- Espressione del viso sofferente e tesa - Stretta di mano distonica
- Postura rigida , da seduto e in movimento e movimenti passivi del corpo
- Tensione mandibolare anche a riposo e nel sonno - Orecchio teso e dolente
- Dolore provocato nei punti di agopuntura: 4 di grande intestino e 36 di stomaco
- Dolore spontaneo in qualunque parte del corpo - Malattie da stress
Sintomi Psicologici e Comportamentali delle Persone logorate ed esaurite dallo Stress Cronico
- Rassegnazione e senso d'impotenza rispetto ai problemi che riguardano l'ambiente familiare e di lavoro
- Senso di apatia, stanchezza e demotivazione rispetto a tutto
- Recarsi al lavoro di malavoglia
- Fare le cose con disinteresse
- Impazienza e facile irritabilità con i familiari, i colleghi e con i clienti
- Perdita della memoria, dell'attenzione e della concentrazione con visibile calo dell'efficienza lavorativa
- Atteggiamenti negativi e ostili verso i superiori e i colleghi.
- Assenteismo
- Perdita della sicurezza e della stima di sé
- Tendenza a giustificarsi ad oltranza e a incolpare gli altri anche quando è evidente la propria responsabilità.
Consigli Antistress
Sostituite "DEVO fare" con "VOGLIO fare".
Quando la paura di sbagliare vi impedisce di fare una cosa, sappiate che il fare protegge dal rimpianto delle cose non fatte
Evitate,se potete, le persone e i luoghi negativi che vi fanno accumulare stress inutilmente Dite quello che pensate. I pensieri inespressi occupano la testa e alimentano un rimuginio che è causa di un dispendioso spreco energetico.
Fate di ogni circostanza un'occasione di movimento: quando potete lasciate la macchina e andate a piedi, evitate l'ascensore e le scale mobili.
Ricordate che se siete molto impegnati, salire e scendere le scale a piedi può essere la sola occasione della giornata per esercitare gli automatismi respiratori, cardiocircolatori e per mantenersi in forma fisica; non perdetevi queste occasioni.
Lasciate i problemi e le preoccupazioni di lavoro ben chiusi dietro la porta dell'ufficio
Cogliete l'aspetto positivo di ogni cosa.
Evitate imprese superiori alle vostre forze.
Alternate il vostro lavoro, specie se sedentario, ad attività creative e all'aria aperta, come il fai da te, pesca, giardinaggio, sport ecc.
Fate una vacanza al mare, in montagna, in campagna o in qualche stazione termale di almeno due giorni al mese e un mese all'anno; non e' un lusso, ma una reale necessità di distensione e purificazione
State in contatto con le vostre emozioni, imparate a riconoscerle e ad esprimerle
Per non subire i frenetici ritmi della vita moderna, siate padroni del vostro tempo.
Riconquistate il contatto e il rapporto con il vostro corpo con una camminata consapevole.
Gestione Globale dello Stress 24 Ore su 24
Armonizzate il ritmo sonno/veglia, attività/riposo. Sono necessarie da 6 a 8 ore di sonno profondo per dare il meglio di sé durante il giorno seguente. La qualità del sonno influenza la qualità della veglia e viceversa.
Al risveglio, non sintonizzatevi su notiziari ma sulla vostra musica preferita.
Ricercate il comfort nel vestire.
Fate una buona prima colazione.
Se vi recate al lavoro in auto, combattete la tensione da traffico con musiche rilassanti ed essenze antistress nell'abitacolo.
Controllate la mascella: e' contratta? State stringendo i denti? Una buona occasione per farci caso e abbassare la tensione globale con qualche sbadiglio auto provocato.
Quando siete al lavoro, ricordatevi che per abbandonare la tensione mentale bisogna allentare la tensione muscolare: di tanto in tanto combattete lo stress da sedentarietà con stiramenti e allungamenti di gambe e braccia, allentate la contrazione dei muscoli facciali facendo delle smorfie, rinfrescatevi la faccia con acqua corrente, passatevi le mani sul volto come per farvi una carezza
Fate in modo di disporre nell'arco della giornata di un paio di pause per un relax di 10/15 minuti.
Scoprite cosa vi rilassa maggiormente e mettetelo in pratica.
Non mantenete troppo a lungo la stessa posizione; se lavorate a tavolino, distogliete lo sguardo di tanto in tanto per abbassare la tensione oculare e guardate un punto lontano, meglio se fuori dalla finestra. Alzatevi dalla scrivania e sgranchitevi le gambe ogni volta che ne sentite la necessità; l'attenzione cala notevolmente se non vi prendete le necessarie pause.
Godetevi la pausa pranzo e concedetevi sempre un buon pranzo da seduti in relax potendo, senza pensare né al lavoro né a cose che vi preoccupano.
Inserite nella vostra alimentazione frutta verdura e alimenti ricchi di vitamine e minerali.
Bevete almeno un litro di buona acqua al giorno.
Areate spesso il vostro ufficio appena sentite aria viziata. Meglio comunque aprire le finestre per cinque minuti dopo ogni ora di permanenza in una stanza chiusa.
Se la vostra attività vi impegna mentalmente, nel tempo libero fate riposare la testa impegnando il corpo in attività fisiche: passeggiate all'aria aperta, jogging, bicicletta, scale a piedi, stretching o il vostro sport preferito.
Naturalmente un po’ di attività fisica e non troppa per ottenere svago e rilassamento e non un ulteriore motivo di stress per il corpo.
Non cenate troppo tardi la sera e consumate un pasto leggero: il sonno sarà disturbato se la digestione e' appesantita da eccessi alimentari.
Quando vi sentite particolarmente tesi, prima di andare a letto abbandonate le tensioni residue in un bagno caldo aromatizzato.
Se non avete voglia del bagno è sufficiente un pediluvio caldo di circa dieci minuti per decongestionare l’organismo e per garantirvi un riposo sereno indispensabile per essere in forma durante la giornata.
Strumenti Antistress
Nel corso del seminario verranno presentate ed utilizzate diverse tecniche di rilassamento o di intervento diretto per abbattere i livelli di stress.
Oltre a ciò, si possono considerare metodi antistress tutti questi:
Massaggio, idromassaggio aromatico, automassaggio - Attività fisica, movimento, tutti gli sport non a livello agonistico - Musica classica e new age - Danza e ballo - Yoga, stretching , tecniche di respirazione e tecniche di meditazioni in genere - Training autogeno, - Sauna, bagno turco, (doccia, bagno, nuoto) - Mangiare, bere (dieta antistress), masticazione prolungata - Successo globale - Sesso sano (quello che dona soddisfazione a entrambi i partners) - Rilassamento e sonno profondo - Riposo, cambio di attività, alternanza di stimoli - Sfoghi emotivi (ridere, piangere, urlare).
Essenze Aromatiche Antistress
EUCALIPTO. Per il potere antimicrobico e antivirale e' indicato nelle affezioni delle vie respiratorie (influenza, raffreddore, sinusite, rinite). In caso di stanchezza, riattiva e tonifica.
GELSOMINO. Ha un effetto calmante sul sistema nervoso. Aiuta a combattere lo stress e a stabilizzare l'umore. Fornisce energia per superare l'apatia, rafforza la volontà e il carattere. Ha anche proprietà afrodisiache.
CANNELLA. Per la sua capacità di stimolare le difese immunitarie e per il suo potere antisettico, e' un ottimo anti influenzale. L'effetto riscaldante e' il riflesso della migliorata circolazione sanguigna. Migliora la digestione utilizzata come spezie e come tisana.
LIMONE ED ESSENZE AGRUMATE - Hanno un'azione stimolante e rivitalizzante. Sono disinfettanti delle vie aeree e intestinali, depurative del fegato e decongestionanti, abbassano la pressione arteriosa.
MENTA. E' la pianta della mente. Combatte la stanchezza mentale e fisica dando chiarezza e vivacità mentale. Ha potere tonificante e rinvigorente. Migliora e stimola la digestione, disintossica attraverso la stimolazione epatobiliare, ha un'azione antidolorifica per mal di testa, nevralgie e dolori muscolari. In caso di stanchezza mentale e fisica, restituisce la concentrazione e la memoria. Per la sua azione rinfrescante e' consigliata nei mesi estivi e quando si e' accalorati. In alcune aziende giapponesi, viene introdotta di tanto in tanto qualche goccia di menta suo piperita nell'impianto d'aria condizionata per mantenere svegli e stimolati i dipendenti, grazie al effetto stimolante.
La respirazione è il centro della nostra esistenza. E’ la prima cosa che facciamo appena nati e respirare ossigeno per la prima volta è dolorosissimo. E’ una delle cose che non possiamo smettere di fare altrimenti moriamo.
Nonostante questo è forse la cosa che trascuriamo di più visto che avviene anche involontariamente e la notiamo solo quando il sistema minaccia di fermarsi.
Se osserviamo il nostro modo di respirare ci accorgiamo che il più delle volte siamo in apnea, inspiriamo e poi espiriamo dopo svariati secondi. Spesso solo quando ci accorgiamo che la situazione si sta facendo seria.
Oppure siamo in affanno, effettuiamo respiri veloci e superficiali che ci mandano sempre più verso una tensione incredibile.
Ci sono molte tecniche di respirazione che se imparate aiutano a vivere bene da ogni punto di vista. Alcuni tipi di respirazione come ad esempio quella diaframmatici aiutano a preparare il fisico per performance incredibili quali ad esempio i record mondiali di immersioni in apnea.
Noi prendiamo in considerazione un modo di respirare cosiddetto “rotondo”, cioè senza pause tra inspirazione ed espirazione introdotto prima dal Rebirthing e poi nella sua evoluzione dal Vivation già da molti anni.
Questo esercizio di respirazione molto semplice dà un aiuto incredibile in vari momenti difficili, permette di recuperare un livello di ossigenazione ottimale a seguito di uno sforzo fisico intenso, permette di ritrovare serenità in momenti di crisi d’ansia o di panico, permette di rilassarsi in modo efficace quando si sente che il livello di tensione muscolare e di tutto l’organismo in genere richiede un intervento rilassante.
Mi sento di suggerire di utilizzare questo tipo di respirazione abitualmente per un certo numero di volte al giorno per qualche settimana se si desidera avere un effetto non solo momentaneo ma profondo e duraturo.
Si tratta di una tecnica di respirazione breve, semplice da imparare e dalle straordinarie potenzialità.
Il ciclo è costituito da un respiro profondo, cioè inspirando al massimo della propria capacità polmonare e quattro più corti, inspirando poco meno della metà della nostra capacità polmonare.
Si tratta di effettuare un respiro circolare lungo e profondo, e continuare con quattro respiri sempre “rotondi” lasciando che l’aria fuoriesca semplicemente per il peso della cassa toracica.
Ripetere il ciclo per quattro volte per un totale di venti respiri concatenati.
Una tecnica in due parti che può essere utilizzata su se stessi o anche su altre persone.
Prima parte:
- unire indice e medio di una mano
- appoggiare indice e medio uniti nell’infossatura creata dall’incontro tra la clavicola e lo sterno
- posizionare il pollice della stessa mano nell’analogo punto creato dall’altra clavicola e sterno
- posizionare l’altra mano in corrispondenza dell’ombellico, con le dita a ragno col pollice verso la testa
- incominciare a massaggiare con entrambe le mani per circa un minuto.
- L’esercizio potrebbe finire qui oppure se si dispone di più tempo si continua anche per molti minuti
- Dopo il minuto di massaggio scambiare le mani: quella sull’ombellico va sopra e quella con le dita tra sterno e clavicola si posiziona su ombellico
- Si deve concludere l’esercizio sempre con la stessa posizione delle mani che si aveva all’inizio. Ogni minuto di massaggio si scambiano le mani. Quindi in base a quanto a lungo si massaggerà si scambierà la posizione una, tre,cinque… volte.
- Mantenere in ritmo di massaggio circolare particolarmente lento e profondo se si vuole produrre un rilassamento intenso, mantenere un ritmo più veloce e vivace se si intende rivitalizzare la persona
Seconda parte:
- posizionare il palmo delle mani sulla fronte con le falangi centrali del dito medio in corrispondenza delle bozze frontali
- applicare una pressione minima, più simile aduno sfioramento
- cercare di percepire un ritmo che potrebbe sembrare simile al battito cardiaco ma che in realtà è del tutto diverso
- mantenere la posizione per tutto il tempo necessario affinché il ritmo percepito dalle due mani non è identico
questa tecnica che fa parte della chinesiologia permette di miscelare lo stress, e cioè di ridistribuire lo stress in modo corretto in ogni distretto corporeo permettendo così al sistema nervoso di rilassarsi e alla persona di recuperare lucidità mentale ed atletica.
Quando si vive un periodo particolarmente pesante e stressante spesso ci si dimentica di godere anche dei piccoli momenti che la vita ci regala, dall’ammirare un tramonto o una bellissima alba, al godere del profumo dell’ erba appena tagliata.
Qualunque cosa ci sia intorno a noi la nostra attenzione rimane focalizzata sui problemi che dobbiamo risolvere o sulla cosa che è appena successa.
Dobbiamo in primo luogo recuperare il contatto con il nostro stesso corpo.
La maggior parte delle persone vivono senza portare o mantenere la massima attenzione a ciò che stanno facendo, nella loro mente o sono persi nel passato o sono proiettati nel futuro. Non sono mai lì in tempo presente con il proprio corpo.
Nei momenti della giornata in cui ci si trova a camminare si fa la stessa cosa, si pensa al posto dove ci si sta recando, siamo puntuali?, siamo preparati?, abbiamo preso tutto il materiale necessario?, … e così via. Arriviamo affannati, sosteniamo le attese e gli eventuali colloqui tutti tesi per ben figurare o semplicemente per ottenere il massimo beneficio da quell’appuntamento, e alla fine quando abbiamo finito siamo del tutto esausti.
Questo esercizio si fa così:
- massima attenzione a ciò che facciamo, cioè camminare.
- Determinare il percorso, e per tutto il tempo mantenere l’attenzione al proprio corpo, al peso degli abiti, la costrizione delle scarpe.
- Sentire il piede che poggia a terra ad ogni passo
- Sentire il profumo dell’aria, il sole sul viso
- I suoni della natura o della città
- Dare la massima attenzione a tutto ciò che sta succedendo nel proprio corpo ed intorno a noi.
Qi Gong in posizione seduta
Si tratta di un esercizio di meditazione della durata di circa 30 minuti, mantenendosi concentrati, con il corpo rilassato e il respiro lento e calmo.
Questo tipo di esercizio elimina la tensione e la stanchezza di tutto il corpo e accresce la forza fisica.
Sedere su di una sedia appoggiando una terza parte delle natiche. Aprire leggermente gli occhi e allargare i piedi fino a posizionarli ad una distanza pari alla larghezza delle spalle. Piedi rivolti leggermente in dentro, in modo che la pianta sia più possibile a contatto con il suolo.
Poggiare le mani sulle ginocchia, leggermente verso l’interno, facendo corrispondere il centro del palmo (Laogong) con un punto presente al centro del ginocchio prima delle rotule ( Heding).
Abbandonare le spalle e i gomiti con naturalezza e rilassare le anche.
Raggiunta la posizione corretta, espirare lentamente dal naso per sette volte e continuare ad espirare finchè si può.
Dopo, continuare la respirazione senza sforzo e immaginare di osservare il proprio corpo dall’esterno.
Orientare lo sguardo verso l’interno del cervello e poi delicatamente scendere fino al Tantien ( o Dantian) punto corrispondente al chakra 2 posizionato tre o quattro dita sotto l’ombelico.
Una volta giunti nel tantien unire lo “sguardo” alla coscienza e continuare a concentrarsi su questo punto.
Mantenere la concentrazione per 30 minuti circa.
Se si pratica questo tipo di Chikung per un mese circa, si incomincia a sentire calore nel tantien. Quando si pratica l’esercizio correttamente al termine ci si dovrebbe sentire leggeri e provare sensazione piacevole.
Proponiamo nell’ ambito di questo articolo alcune piante ed altri rimedi semplici che possono essere di aiuto nel gestire le conseguenze che nel nostro organismo si manifestano a causa del perdurare eccessivo dello stato di stress.
Naturalmente i consigli qui proposti rappresentano dei semplici suggerimenti che non sostituiscono in nessun modo l’intervento che la persona deve richiedere al proprio medico di fiducia quando sentisse di non essere nella propria forma migliore.
La maggior attenzione e cautela vanno messe nella scelta del rimedio migliore per noi stessi. Le piante hanno moltissimi effetti benefici per la nostra salute ma possono rivelarsi dannose in molti modi, quindi è bene scegliere con attenzione e chiedere aiuto a professionisti esperti ogni volta che non abbiamo le idee chiare. Il medico curante, il farmacista, l’erborista e gli altri professionisti della salute vanno interpellati ogni volta che non siete del tutto sicuri sul rimedio da utilizzare o su come utilizzarlo.
Il modo più semplice di utilizzare una pianta scelta sono l’infuso e la tisana, qualche tazza al giorno e gli effetti diventano evidenti. Se si vuole invece fare un lavoro più profondo si può ricorrere alla tintura madre, venduta in farmacia.
Cercate di approfondire con la lettura la vostra conoscenza delle piante che utilizzate di più in modo da conoscere le proprietà e gli eventuali effetti collaterali.
La natura offre dei rimedi straordinari non esenti da fattori di rischio, fate attenzione e rivolgetevi ad uno specialista, meglio se medico.
Rimando alla sezione fitoterapia di questo sito per le schede delle piante utili per gestire lo stress: acerola, biancospino, fieno greco, damiana, eleuterococco, ginseng, guaranà, melissa,rosa canina,valeriana